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RIFORMA GIUSTIZIA PER FAVORIRE banche, assicurazioni, finanziarie, aziende

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Messaggio  Corrispondenti 23.10.12 2:46

L'Amico U. invia una nota informativa per allertare i cittadini
sui pericoli della Riforma della Giustizia.

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RIFORMA GIUSTIZIA PER FAVORIRE banche, assicurazioni, finanziarie, aziende
- la revisione delle tariffe produrrà, quale prevedibile effetto per il cittadino, prestazioni professionali scadenti e sostanziale mancanza di tutela in caso di patrocinio non idoneo ad esclusivo vantaggio del cliente “forte” (banche, assicurazioni, finanziarie, aziende);


DOMANI A ROMA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEGLI AVVOCATI PER DENUNCIARE LA VIOLAZIONE INACCETTABILE DEL DIRITTO DI DIFESA DEI PIU' POVERI E DEI PIU' DEBOLI, PERCHE':

- l'accesso alla giustizia non può trasformarsi in un lusso o, peggio, in un privilegio per pochi.L'improvvido aumento dei contributi previsti in materia civile ed amministrativa, specie in caso di impugnazioni e richieste di sospensiva rappresenta un intollerabile attacco ai diritti dei cittadini,
particolarmente quelli meno abbienti;

- l’introduzione di meccanismi di privatizzazione della giustizia civile, come la media-conciliazione obbligatoria o il c.d. “filtro” in appello comprimono irrazionalmente l’accesso alla giustizia dei cittadini e trasformano lo stesso servizio giustizia in un percorso ad ostacoli: il soddisfacimento dei diritti costituzionalmente garantiti rischia di divenire una mera previsione formale, mentre si continua a far scorrere su lenti e dissetati binari il processo civile, ormai agonizzante;

- la dignità e la preparazione del professionista devono essere valorizzate, non umiliate. La surrettizia reintroduzione dei parametri di valore delle prestazioni legali (drasticamente diminuiti, quando non dimidiati) costituisce un vulnus alla dignità dell’attività professionale dell’avvocato; in modo incoerente rispetto al decantato spirito liberalizzatore che aveva ispirato l’abrogazione del tariffario forense, il provvedimento governativo determina conseguenze gravi sulla categoria, a partire dai giovani avvocati;

- la revisione delle tariffe produrrà, quale prevedibile effetto per il cittadino, prestazioni professionali scadenti e sostanziale mancanza di tutela in caso di patrocinio non idoneo ad esclusivo vantaggio del cliente “forte” (banche, assicurazioni, finanziarie, aziende);

- gli interventi governativi sulla geografia giudiziaria si caratterizzano per l’irrazionalità e l’inadeguatezza, oltre che per l’inutilità rispetto agli annunciati – ed astrattamente condivisibili se non necessari – obiettivi di razionalizzazione ed efficienza di sistema; si lasciano, di contro, importanti territori senza presidi di giustizia, compromettendo seriamente la piena fruibilità dei diritti dei cittadini, in adesione alla logica draconiana del “taglio lineare” e del disconoscimento della eterogeneità delle singole situazioni locali;

- la libertà, l'autonomia e l'indipendenza dell'avvocato sono un bene irrinunciabile per la giustizia e la società. La confermata previsione dell'ingresso del socio di capitale negli studi professionali condurrà ad un professionista non più libero, assoggettato al socio "macrocliente": un avvocato non più mosso soltanto dalla ricerca dell'interesse del proprio assistito, chiamato invece a rispondere ad altre richieste, che non mirano al buon andamento della giustizia, bensì al condizionamento, a proprio vantaggio, dei servizi legali.

LA GIUSTIZIA NON È UNA MERCE, IL CITTADINO NON NE È L'ACQUIRENTE!

Associazione Nazionale Giuristi Democratici

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