DAL PCI AL PDS, POI AI DS, INFINE AL PD: ERA ORA CHE FINISSE QUESTA BUFFONATA!

Nella maggior parte dei casi non riesce nel commercio, figuriamoci se la stessa manovra truffaldina poteva riuscire in politica: non basta cambiare la ragione sociale per salvare un'azienda, un'impresa, ormai fuori dalla logica del mercato, così come la mutata denominazione non può aprire nuovi orizzonti ad un partito raccogliticcio delle rovine della DC e dell'antico PCI.
Sotto la sigla PD, Partito Democratico, si sono illusi di sopravvivere due vecchie anime politiche, quasi fuse a freddo fuori dalla dimensione reale del paese, quindi anacronistiche; è stato il disperato tentativo di mantenere un notabilato politico, irriducibile nel suo proposito di non cedere potere centrale e periferico.
Il fallimento in atto della ditta PD nasce dal fatto di essersi collocato a sinistra correndo, però, al centro, dunque omologandosi spesso al centrodestra: "sic et simpliciter".
Insomma un bluff, ora evidente in tutti i suoi tratti tragicomici.
Dispiace solo per coloro che hanno creduto in questa bufala!

velo dico io cosa si sono messi insieme a fare questi poveracci del PD stanno insieme solo per chè si illudono di farefuori Berlusconi in tutti i modi posibili e utilizzano larma della magistratura inventano processi fondati su nulla e dandoi condanni che non stanno in piedi!
Piu spargono odio e piu Berlusconi salenei sondaggi e vince le elezioni perche glitaliani non vogliono faresi governare daquesti che tassano e fano chiudere leaziende e perdere posti di lavoro la sinistra rovina l'italia e vuolefareleggi che sonosempre contro gli italiani

In effetti nel PD, così com'è, debbono forzatamente convivere gli eredi di due spiriti storicamente contrapposti: quello cattolico e quello comunista; come non si possono ricordare le ferocissime battaglie elettorali e parlamentari degli anni '50 e '60? Tutto dimenticato? Tutto superato? Gli ideali degli uni e degli altri -proclamati per tanti anni come inconciliabili- sono stati veramente sepolti in cantina?
Forse da certi dirigenti sì, per mantenere coeso un partitone in grado di vincere le elezioni e battere finalmente Berlusconi il quale, con una "Lunga Marcia Elettoral-Televisiva" ha saputo sfruttare ogni debolezza del PD ribaltando ogni pronostico e lasciando attoniti coloro che avevano celebrato troppo frettolosamente il funerale del Cavaliere.
A me pare che la salvezza dell'Italia non passi nè attraverso questo PD e nè questo PDL; a me pare che i popoli nord europei seguano altre strade nello scegliere chi mandare al governo!
ivanox

Paragonare il PD al PDL mi sembra eccessivo!
Il PD è un Partito che si presenta con la faccia pulita di fronte agli elettori e si mette in gioco con le Primarie.
Il PDL ha un padrone che si chiama Berlusconi e si comporta come un ras che fa e disfa e comanda dei burattini pronti a chinarsi a leccare i piedi e fa eleggere i suoi tirapiedi personali che li pagano gli italiani!

Se gli italiani preferiscono Berlusconi sicuramente un motivo c'è.
Nel Pd sono sicurissimi di avere la supremazia morale e politica, di essere sempre nel giusto e che tutti i mali vengono sempre e solo da da Berlusconi, poi rimangono di m... perchè Berlusconi continua a vincere!
Il Pd brancola nel buio e dovrebbe pensare a sè stesso e cercare di fare l'interesse degli italiani non dei burocrati o di idee del passato veteroideologico

In realtà, viviamo una fase di grande povertà politica.
La convergenza della destra e della sinistra verso il centro, nel senso del perseguimento di una politica moderata, rivela la fragilità, forse addirittura l'inesistenza nel nostro paese di una vera destra e di una vera sinistra e l'odierno rapporto dialettico, anche radicale, esasperato, tra centrodestra e centrosinistra è soltanto espressione dello scontro tra due diverse modalità gestionali del rispettivo potere.
Così i colpi bassi non mancano: il centrodestra, proponendo la soppressione e la restituzione dell'IMU, si colloca quasi più a sinistra dei suoi avversari; il centrosinistra, invece, puntando ad una riformulazione della politica fiscale, risulta più conservatore della sua controparte. Il comune obbiettivo resta uno solo: la conquista più ampia possibile del consenso elettorale, ma sempre sul piano dell'emotività, dell'interesse immediato e "particolare", quindi fuori dalla proposta di un più serio, tangibile programma politico a lungo termine.
Tutto ciò è confermato dalla mutevolezza dei sondaggi che ora premiano l'uno o l'altro dei due schieramenti.
Certo, in questo conteso il centrodestra è più compatto, omogeneo, il centrosinistra, invece, risulta più diviso perchè frammentato in diverse anime, sospese tra liberalismo e egualitarismo, radicalismo e moderazione, tra "rottamazione" e conservazione.
In giro si respira molto populismo e tanta demagogia e in questo il Movimento 5 Stelle appare davvero il miglior alleato del centrodestra, infatti pur per vie diverse entrambi perseguomo un'azione politica che salta a piè pari quegli stadi intermedi che caratterizzano la democrazia parlamentare: Berlusconi e Grillo deleggitimano la risultante politica dei distinti poteri dello Stato, imponendo su tutto il ruolo del proprio partito o movimento oppure il proprio carisma personale.
Siamo alla politica dei guitti da strapazzo!

Condivido in toto queste considerazioni. Non si può esprimere meglio la situazione attuale!