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Messaggio  Corrispondenti 24.02.17 14:11

L'Amico T. commenta con grande lucidità la situazione politica italiana.

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Come e da chi gli italiani e gli europei sono stati e sono ingannati. Intanto, Renzi si trasforma da rottamatore a ducetto distruttore e, 25 anni dopo, il tempo galantuomo mostra Tangentopoli sotto una nuova luce

Un tempo quelli che vedevano traditori dappertutto erano i veterofascisti e nipotini vari. E anche recentemente molti di loro hanno definito così il povero Gianfranco Fini attribuendogli tale nomea. È singolare, pertanto, che oggi tale termine venga usato da due personaggi che certamente non appartengono a quell’area politica con le sue manie persecutorie. Ci riferiamo al giornalista Federico Rampini e all’antropologa Ida Magli, che abbiamo inteso celebrare, a un anno preciso dalla sua morte, rileggendo, uno al mese, i suoi tre ultimi, più polemici libri.

Entrambi usano la parola “tradimento”. Per il primo, è addirittura il titolo stesso del suo nuovo libro, edito da Mondadori. La seconda, invece, ha denominato con identico termine il secondo capitolo de La dittatura europea. Ma chi sono i nuovi traditori? Lo spiega chiaramente Rampini nel sottotitolo della sua pubblicazione: Le menzogne delle élite. Come scriviamo nella nostra recensione, «il capitalismo e le banche, che hanno rinunciato al loro storico ruolo positivo, rispettivamente di creatori e agevolatori di ricchezza, finendo per cadere nella speculazione finanziaria. Poi i politici, i vecchi partiti “storici”, che non hanno svolto il proprio compito di difensori degli interessi nazionali e popolari, lasciandosi irretire da miti astratti o facendosi proprio corrompere. Infine, gli intellettuali e i giornalisti, anche se “progressisti” e democratici, che hanno per lo più rinunciato al loro onesto mestiere di studiosi e critici delle storture, accontentandosi di blaterare gli illusori slogan buonisti del pensiero politicamente corretto».

La pensa allo stesso modo la Magli, che aggiunge all’elenco le grandi monarchie nazionali europee e le chiese, in particolare quella cattolica. Così, ecco Globalizzazione, immigrazione, crisi della democrazia: i grandi mali denunciati da Rampini, che, però, propone pure le ricette per curarli. A meno di non dare ragione a Benedetti populisti di Francesco Boezi, ovvero coloro che (forse) «salveranno la democrazia dai verticismi radical chic» (…E continuavano a chiamarlo populismo).

Intanto Matteo Renzi è passato dal ruolo di rottamatore a quello di distruttore (del Partito democratico). E, come tutti i dittatori del passato, il ducetto di Firenze, nonostante le scoppole subite, si dirige frenetico e fanatico verso la catastrofe, annientando con la propria arroganza tutto attorno a sé in un cupio dissolvi per fortuna meno tragico di quello di Hitler o Mussolini. Certo che il Movimento 5 stelle sta facendo di tutto per perdere consensi, per lasciarsi sfuggire una partita (quella delle prossime elezioni) già vinta per mancanza di avversari. Ludovica Merletti ha stroncato il libro A testa in su (Rizzoli) di un noto deputato pentastellato (Da Alessandro Di Battista una lezione di vita… tanto per essere modesti), nel quale esce sconfitta la politica, ma, soprattutto, la buona scrittura e l’autore stesso. La stessa Merletti ha trattato del ruolo del lessico nel raggiungimento della parità di genere (L’importanza di chiamarsi ministra).

Intanto, nella ricorrenza dei 25 anni dall’inizio (17 febbraio 1992) del repulisti giudiziario scaturito dall’inchiesta Mani pulite sulla cosiddetta Tangentopoli, quasi tutta la stampa nazionale ha rivalutato gli eventi e i loro effetti. Oggi la corruzione è di gran lunga maggiore e riguarda non tanto il finanziamento ai partiti, quanto loschi arricchimenti personali. E alla figura del povero Bettino Craxi, anche attraverso i suoi memoriali, viene dato nuovo valore.

Tralasciando tanti altri articoli di vario interesse, ci limitiamo a segnalare, in questo numero di LucidaMente, le riflessioni critiche di Maria Laura Cattinari, presidente di LiberaUscita, sulla puntata del programma di Bianca Berlinguer dedicata al “fine vita” (Il testamento biologico su #cartabianca), e l’intervista di Maria Daniela Zavaroni a una volontaria dell’associazione che, da oltre cinquant’anni, opera sul territorio italiano per garantire assistenza alle persone sordocieche e il loro reinserimento nella società (Il filo d’oro che unisce). Per concludere, vi invitiamo a due “eventi bolognesi”. Il primo è la Convenzione nazionale, promossa da Giovanni Negri, per creare le basi di «una nuova casa della politica»: La Marianna ricompare sotto le Due Torri (Bologna, 25-26 febbraio 2017), una ricchissima due giorni full immersion. Il secondo ci riguarda da vicino. È il consueto Seminario di scrittura giornalistica e comunicazione audiovisiva (Bologna, marzo-maggio 2017): nona edizione, che si terrà come al solito, presso Unci Formazione, in via Cincinnato Baruzzi 1/2. Vi attendiamo tutte/i.

Rino Tripodi

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