La polizia di Rio de Janeiro fa un massacro contro i narcotrafficant!
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La polizia di Rio de Janeiro fa un massacro contro i narcotrafficant!
I Finocchietti Garantisti e Buonisti cheproteggono i delinquent isono inorrriditi estrillano contro la polizia!
dicono i giornali
La favela di Jacarezinho, con i suoi 37.000 residenti ufficiali, è la seconda più grande baraccopoli di Rio de Janeiro. E oltre a essere considerata la più “nera”, ha fama di essere anche una delle più violente del Brasile. La base da cui opera il famigerato Comando Vermelho, il più potente cartello del narcotraffico brasiliano. Ma quello che è accaduto giovedì all’alba nei vicoli e nelle povere case della favela, racconta chi ci vive, non si era mai visto prima. L’operazione lanciata dalla polizia, a seguito di una denuncia per presunto adescamento di minori costretti a compiere omicidi e furti, si è conclusa con almeno 25 morti, tra cui un agente colpito da una pallottola alla testa. Nel raid sono rimasti feriti anche due passeggeri della metropolitana che attraversa la favela, colpiti da pallottole vaganti.
«Il più grande massacro a Rio»
«È il più grande massacro mai compiuto dagli agenti di polizia nella città di Rio de Janeiro», ha denunciato Amnesty International. «La Corte suprema federale brasiliana ha sospeso le operazioni di polizia negli slum di Rio de Janeiro il 5 giugno 2020, ma il governatore di Rio (Claudio Castro, fedele alleato del presidente Jair Bolsonaro, ndr) ha sistematicamente omesso di conformarsi a tale decisione e le operazioni non si sono fermate. È del tutto inaccettabile che le forze di sicurezza continuino a commettere gravi violazioni dei diritti umani contro i residenti delle favelas, che sono per lo più neri e vivono in povertà».
«Reclutavano figli di lavoratori»
Da parte sua la polizia respinge l’accusa di aver voluto compiere una strage per vendetta: «Non agiamo per emozione. È stata un’operazione molto ben pianificata, che ha rispettato tutti i protocolli ed è stata il risultato di dieci mesi di indagini», ha detto il commissario Rodrigo Oliveira. «I criminali reclutavano i figli dei lavoratori e proibivano loro persino il diritto di avere relazioni sentimentali». Segue la descrizione del Comando Vermelho: «struttura bellicosa di soldati equipaggiati con fucili, granate, giubbotti antiproiettile».
dicono i giornali
La favela di Jacarezinho, con i suoi 37.000 residenti ufficiali, è la seconda più grande baraccopoli di Rio de Janeiro. E oltre a essere considerata la più “nera”, ha fama di essere anche una delle più violente del Brasile. La base da cui opera il famigerato Comando Vermelho, il più potente cartello del narcotraffico brasiliano. Ma quello che è accaduto giovedì all’alba nei vicoli e nelle povere case della favela, racconta chi ci vive, non si era mai visto prima. L’operazione lanciata dalla polizia, a seguito di una denuncia per presunto adescamento di minori costretti a compiere omicidi e furti, si è conclusa con almeno 25 morti, tra cui un agente colpito da una pallottola alla testa. Nel raid sono rimasti feriti anche due passeggeri della metropolitana che attraversa la favela, colpiti da pallottole vaganti.
«Il più grande massacro a Rio»
«È il più grande massacro mai compiuto dagli agenti di polizia nella città di Rio de Janeiro», ha denunciato Amnesty International. «La Corte suprema federale brasiliana ha sospeso le operazioni di polizia negli slum di Rio de Janeiro il 5 giugno 2020, ma il governatore di Rio (Claudio Castro, fedele alleato del presidente Jair Bolsonaro, ndr) ha sistematicamente omesso di conformarsi a tale decisione e le operazioni non si sono fermate. È del tutto inaccettabile che le forze di sicurezza continuino a commettere gravi violazioni dei diritti umani contro i residenti delle favelas, che sono per lo più neri e vivono in povertà».
«Reclutavano figli di lavoratori»
Da parte sua la polizia respinge l’accusa di aver voluto compiere una strage per vendetta: «Non agiamo per emozione. È stata un’operazione molto ben pianificata, che ha rispettato tutti i protocolli ed è stata il risultato di dieci mesi di indagini», ha detto il commissario Rodrigo Oliveira. «I criminali reclutavano i figli dei lavoratori e proibivano loro persino il diritto di avere relazioni sentimentali». Segue la descrizione del Comando Vermelho: «struttura bellicosa di soldati equipaggiati con fucili, granate, giubbotti antiproiettile».
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