"Beppe Grillo lo metto nel bidone"
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"Beppe Grillo lo metto nel bidone"
L'Amico U. invia un interessantissimo articolo che, sotto elezioni, scoperchia
le trame delle multinazionali e la loro capacità di influenzare l'opinione pubblica.
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"Beppe Grillo lo metto nel bidone":
“ENRICO SASSOON (uno dei 5 soci della Casaleggio) è stato per 8 anni, dal ‘98 al 2006 Amministratore Delegato della American Chamber of Commerce in Italy, una lobby di multinazionali in Italia. Uno studio del CIPI dice che le varie camere di commercio americane legate tra loro sono tra le più influenti lobby dell’Unione Europea”
Dal 2006 diventa DIRETTORE RESPONSABILE della rivista Affari Internazionali, con un Comitato Editoriale degno di nota, in cui figurano Mario Monti e Enrico Letta
https://www.youtube.com/watch?v=DcUJQDKQA-w
Come può uno, oggi, con i mezzi informativi che abbiamo a disposizione, bersela?
Come puo abboccare all'amo della artefatta commedia dell'influenzer della Casaleggio Associati & company?
Lo sappiamo chi c'è dietro quel baraccone?
Ecco alcuni nomi: La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs.
https://www.youtube.com/watch?v=DcUJQDKQA-w
Oggi nell’American Chamber of Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali finalità? «L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni», si legge nella mission dell’istituto. E in che modo? «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva». [vi rendete conto che questo gruppo opera con le stesse modalità che usa la MASSONERIA: SEGRETEZZA DI INCONTRI A PORTE CHIUSE!!!!!]
È Sassoon, quindi, l’uomo delle relazioni al massimo livello della Casaleggio Associati. Siede ai vertici di organizzazioni d’élite, ha relazioni, opportunità di accedere alle giuste informazioni. L’uomo, giustamente, del business. E che fa capire quanto il gruppo Casaleggio Associati non sia affatto un collettivo di nerd smanettoni, ma uno dei pensatoi più accreditati per quanto riguarda le potenzialità di mercato della Rete nel nostro paese. [QUESTO UN BREVE ESTRATTO TRATTO DAL SEGUENTE ARTICOLO - COMUNQUE IN RETE NE TROVATE ANCHE ALTRI, COME QUESTO INTERESSANTISSIMO VIDEO ESPLICATIVO DI QUALE POTERE ECONOMICO SIA DIETRO L'APPARENTE INGENUO E INNOCENTE MOVIMENTO "APPARENTEMENTE DIVERSO E ALTERNATIVO" MA IN REALTA' PERFETTAMENTE ORGANICO ALL'ATTUALE POTERE GLOBALE E FINANZIARIO CHE HA IN MANO OGNI LEVA DI COMANDO ANCHE OGGI - LOBBIES, MULTINAZIONALI, BANCHE, MASSONERIA -] PERCHE' COME SEMPRE LA TECNICA E' FAR SI CHE TUTTO CAMBI PERCHE' NIENTE CAMBI (LA FAMOSA E INTRAMONTABILE TECNICA GATTOPARDESCA).
ECCO UN BEL LINK CHE VI FARA' APRIRE GLI OCCHI PER CAPIRE COSA SIA LA CASALEGGIO ASSOCIATI:
https://www.youtube.com/watch?v=DcUJQDKQA-w
ED ECCO L'ARTICOLO (UNO DEI TANTI CHE POSSIAMO TROVARE SUL WEB) DA CUI E' TRATTO IL BRANO RIPORTATO SOPRA:
Beppe Grillo, Antonio Di Pietro, li metto nel bidone
Grillo e il suo spin doctor: la Casaleggio Associati
In pochi anni Beppe Grillo e il suo blog sono diventati un vero e proprio fenomeno della Rete, l’esperimento di maggior successo in Italia di un movimento nato e cresciuto sul web nel nome della democrazia digitale, dell’orizzontalità della comunicazione e della trasparenza. Ma dietro a questo risultato c’è una strategia ben pianificata. Anzi, ci sono un nome e un’azienda: Casaleggio Associati. Ecco di cosa si tratta.
di Pietro Orsatti, da MicroMega 5/2010
Per raccontare il successo di un progetto non si può evitare di parlare di chi lo ha ideato, palesemente o nell’ombra non importa. Parliamo della svolta mediatica e politica di Beppe Grillo. Vero e proprio fenomeno che da deriva post-televisiva oggi diventa movimento e oggetto politico 2.0, come ormai va di moda definire chi usa internet per la propria comunicazione. Chi è l’ideatore di questa svolta del comico genovese, trasformatosi da uomo di spettacolo a vero e proprio profeta della «democrazia digitale»? Un nome e un’azienda. Casaleggio Associati.
È la Casaleggio Associati a curare direttamente il blog di Grillo, la rete dei Meetup, la comunicazione esterna, la strategia del movimento sulla Rete. E non solo, è anche la casa editrice che cura tutte le pubblicazioni, in Rete e non, del comico genovese e anche parte dell’organizzazione dei suoi tour. Neanche Grillo fa mistero che il suo ritorno di visibilità e il grande impatto del movimento dei «grillini» sia dovuto in gran parte alla sinergia con questa azienda specializzata nella comunicazione e nel marketing digitale. Una strategia chiaramente esplicitata, quella della Casaleggio. «Le reti sono ovunque intorno a noi. Fino a qualche anno fa, le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. L’unico modo per ipotizzare il funzionamento dei sistemi complessi era attribuirne le ragioni ad avvenimenti casuali. La vita e l’evoluzione delle reti seguono invece leggi precise e la conoscenza di queste regole ci permette di utilizzare le reti a nostro vantaggio». Così viene presentato l’ultimo sforzo editoriale del gruppo «Tu sei Rete», bibbia del nuovo credo internettiano.
Per capire le origini del fenomeno Casaleggio, è necessario partire dalle fibrillazioni societarie di Telecom fra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. O meglio, è fondamentale analizzare le vicende di un’azienda del gruppo allora nelle mani di Tronchetti Provera e della Pirelli, la Webegg. Amministratore delegato della società è all’epoca Gianroberto Casaleggio. Non lasciamoci ingannare dal suo aspetto da nerd smanettone, dalla sua capigliatura da studente fuori corso della Berkeley University, Gianroberto è uno dei massimi esperti in Italia di web, reti sociali (social network), marketing elettronico. Ed è lui, insieme ad altri quattro dipendenti dell’azienda della galassia Telecom (Enrico Sassoon, Luca Eleuteri, il fratello Davide Casaleggio e Mario Bucchich) a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.
Ma torniamo al «prima». Di cosa si occupava la Webegg? La Webegg Spa nel 2002, anno del suo massimo sviluppo e in cui Gianroberto Casaleggio è l’uomo di vertice, risulta essere «un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in Rete», come si apprende dai documenti sul sito aziendale che indicano la sua mission. Anzi, si tratta in quel momento del gruppo leader nel settore. Reti interne ed esterne, efficienza aziendale, internet, capacità di penetrazione dei prodotti sul mercato attraverso il web marketing e, per le pubbliche amministrazioni, sistemi di efficienza mirati all’e-governance. Insomma un grande giro di affari potenziale, ma forse una società nata in troppo anticipo sui tempi e infatti ben presto oggetto di veloci cambi di mano.
La Webegg all’epoca è una società controllata al 69,8 per cento da I.T. Telecom Spa a sua volta controllata al 100 per cento da Telecom Italia. Poi, esattamente fra giugno e luglio 2004, I.T. Telecom Spa sottoscrive un contratto con un’altra azienda del settore in rapida ascesa, la Value Partners Spa, cui cede il pacchetto azionario detenuto in Webegg. Per ottenere la maggioranza di Webegg vengono sborsati 43 milioni di euro mentre il resto delle azioni, pari al 30,2 per cento, rimane nel portafoglio di un’altra azienda della galassia di società Telecom, la Finsiel. Tutto ciò viene riportato dalla stampa specializzata dell’epoca, come una delle operazioni di fusioni strategiche più importanti nel settore. Ma non ci si ferma qui. In seguito ad altre operazioni di fusioni e riassetti interni alla Value Partners, nasce Value Team, azienda leader nelle consulenze aziendali non solo in termini contenutistici ma anche della sicurezza digitale. Dopo questo vortice di fusioni e vendite il gruppo di dipendenti della Webegg che ruota attorno all’ormai ex amministratore delegato decide di dare vita al nuovo progetto della Casaleggio Associati. E portandosi dietro un pacchetto nutrito di rapporti, partnership e competenze. Quali?
Per capire di cosa stiamo parlando è necessario svelare prima chi sono le figure chiave della Casaleggio Associati oggi e della Webegg prima. Partendo da Enrico Sassoon, giornalista, dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole-24 Ore, già direttore responsabile di L’Impresa-Rivista Italiana di Management, della rivista Impresa Ambiente e del settimanale Mondo Economico. Da suo curriculum pubblico apprendiamo anche che «è stato direttore scientifico del gruppo Il Sole-24 Ore». Nel 1998 Sassoon è amministratore delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy, di fatto una lobby indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle corporation americane in Italia e il cui presidente è tuttora il vice di Microsoft Italia, Umberto Paolucci. Proprio nel consiglio di amministrazione dell’American Chamber of Commerce in Italy si comprende quale sia uno dei fattori di successo nelle relazioni della Casaleggio Associati. Oltre a Paolucci compaiono nel 1998 altri personaggi di grande spessore. La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs.
Oggi nell’American Chamber of Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali finalità? «L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni», si legge nella mission dell’istituto. E in che modo? «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva».
È Sassoon, quindi, l’uomo delle relazioni al massimo livello della Casaleggio Associati. Siede ai vertici di organizzazioni d’élite, ha relazioni, opportunità di accedere alle giuste informazioni. L’uomo, giustamente, del business. E che fa capire quanto il gruppo Casaleggio Associati non sia affatto un collettivo di nerd smanettoni, ma uno dei pensatoi più accreditati per quanto riguarda le potenzialità di mercato della Rete nel nostro paese.
Il teorico e inventore del gruppo è invece Gianroberto Casaleggio. «È stato dirigente», si legge sul suo curriculum, «di aziende ad alto indirizzo tecnologico», e la sua principale attività, oltre a curare personalmente l’oggetto mediatico Grillo (e Di Pietro, oggi) è quella della pubblicistica. E anche Casaleggio ha una storia «aziendale» di rilievo, parallela anche se meno convenzionale a quella di Sassoon. Inizia infatti a farsi notare non in un laboratorio di qualche campus, ma nell’Olivetti di Roberto Colaninno, e qualche anno dopo diventa amministratore delegato di Webegg, come abbiamo già detto suo trampolino di lancio in seguito come guru nostrano della rivoluzione della Rete. La Webegg ha origine da una joint-venture tra Olivetti e Finsiel (della Telecom), ma nel 2002 l’azienda di Ivrea cede il suo 50 per cento alla Telecom. Intanto Casaleggio ha dato vita a un’altra società, la Netikos, dove siede per alcuni mesi nel consiglio di amministrazione accanto a un figlio di Colaninno (Michele). Ma è un’avventura di breve durata, o forse solo il momento di transito per creare con i vecchi amici della Webegg qualcosa di totalmente nuovo. E infatti nel 2004 Gianroberto chiude baracca e burattini e va a fondare con altri dirigenti Webegg la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo. Tutto qua? Certo che no. La Casaleggio è molto di più, anche se apparentemente sembra avere un ruolo «periferico» nello sviluppo delle strategie di marketing sulla Rete.
Gianroberto scrive molto spesso sia sul sito del gruppo che su molti giornali di temi legati alla Rete. «L’organizzazione di Rete», si legge nel suo curriculum online, «i modelli di e-business e il web marketing sono tematiche che ha approfondito e applicato a società italiane negli ultimi otto anni, anche grazie a una relazione costante con i riferimenti mondiali del settore». Per lui la Rete è un’ossessione, più di un mezzo, più di un media. Ne è un teorico e uno dei guru delle nuove frontiere del marketing digitale e di cosa si possa fare attraverso i social network grazie a strategie di marketing «virale», forma di promozione non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio a un numero esponenziale di utenti.
Casaleggio ha capito in anticipo, almeno per quanto riguarda il mercato italiano, quali siano le potenzialità del web e dei social network. E individua una nuova figura di venditore propagandista in parte consapevole e in parte no: l’influencer. «Online il 90 per cento dei contenuti è creato dal 10 per cento degli utenti, queste persone sono gli influencer», scrive in un articolo Casaleggio, «quando si accede alla Rete per avere un’informazione, si accede a un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer. L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere, c’è una statistica molto interessante per le cosiddette mamme online, il 96 per cento di tutte le mamme online che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato dalle opinioni di altre mamme online che sono le mamme online influencer». Se andiamo ad analizzare il sistema di diffusione online del fenomeno Beppe Grillo è facile constatare quanto questa strategia sia efficace. E non solo per Grillo, visto che il numero dei clienti e delle partnership italiane e statunitensi vanno ben oltre alla promozione del comico genovese. Oltre quanto?
Nel 2004, a pochi mesi dalla sua nascita, la Casaleggio Associati annunciò pubblicamente attraverso le agenzie di stampa la nascita della partnership con Enamics, società statunitense leader in Business Technology Management (Btm). La Enamics ha una rete di relazioni aziendali impressionante sia dirette che indirette grazie anche a una rete di partnership consolidata e da più di 6 anni con due altre aziende del settore, la Future Considerations e la Ibm Tivoli. Spiccano, come si legge nel board sia di Enamics che dei sui partner, nomi come Pepsico, Northrop Grumman, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Trust, Unido (United Nations Industrial Development Organisation), London Pension Fund Authority (Lfpa). Ecco quindi la rete di relazioni, teoriche e aziendali, della Casaleggio Associati con le aziende più quotate del settore negli Stati Uniti. Comunicazione, e-commerce, reti web, sicurezza. Gli stessi settori della Webegg prima e di Casaleggio e soci poi.
Sassoon e Casaleggio, sul rapporto dei due si gioca tutto il peso del progetto della Casaleggio Associati. Da un lato l’uomo delle relazioni «tradizionali» con il mondo della finanza e della politica italiana, dall’altro il super-esperto con reti di rapporti consolidate e partnership oltre oceano. Non si tratta quindi solo di sperimentare nuove forme di marketing, si tratta di una solida base di business. E questo la Casaleggio Associati fa.
Se qualcuno pensava ancora che la Casaleggio Associati fosse solo un gruppo di persone appassionate della comunicazione in Rete che si dedica al blog di Beppe Grillo (e a quello, ricordiamolo, di Antonio Di Pietro), dopo aver letto di questo vorticoso intreccio di partnership aziendali, clienti, collaborazioni, si dovrà ricredere. Qualche domanda se la stanno ponendo, per esempio, molti «grillini» della prima ora che nel corso degli ultimi anni hanno criticato alcune virate di Beppe Grillo, castigatore senza pietà dei costumi delle imprese italiane che lentamente (oltre all’ex padrone di Casaleggio, Telecom) sono uscite fuori dal mirino del neo-Savonarola (l’associazione non è nostra ma della stessa Casaleggio) ligure.
Ora Grillo parla quasi esclusivamente di politica e di politici. E dov’è finito il «messaggio» della prima ora, quello della lotta contro il «signoraggio monetario»? Se qualcuno sulla rete dei Meetup o nei commenti sul blog di Grillo pone l’interrogativo si vedrà cancellare o non pubblicare la propria opinione. E chi cura direttamente e capillarmente il blog di Grillo e la rete dei Meetup? Il fratello di Gianroberto Casaleggio, Davide. Dopo tutto le regole della «moderazione» sul web le detta chi mette in Rete una determinata piattaforma o sito. Funziona così ovunque, funziona così anche sul sito di Grillo. Certi argomenti, determinate domande non compaiono. Abbiamo fatto personalmente una prova, «postando» sul blog di Grillo determinati temi scomodi e il commento non veniva approvato. Compariva solo se si utilizzava un determinato termine spezzato dalla punteggiatura. Ma anche in questo caso il commento dopo poco spariva. Come su YouTube, dove video che criticano esplicitamete il rapporto fra Casaleggio e Grillo scompaiono con frequenza impressionante, così avviene per gli interventi nei Meetup più «popolati». Ma la Rete è più ampia di quanto la Casaleggio possa controllare e qualche Meetup riesce a sfuggire.
Qualcosa intanto si sarebbe incrinato negli ultimi tempi anche nel rapporto che la Casaleggio Associati ha instaurato con Antonio Di Pietro e l’Idv. Delle crepe si erano manifestate già nel corso della campagna elettorale dell’anno scorso. Alcuni candidati «di peso» come Luigi De Magistris avevano gentilmente rifiutato di affidarsi al modello Casaleggio preferendo fare da sé. La ragione era molto semplice. Il modello offerto dalla Casaleggio Associati è estremamente centralizzato. A scatola chiusa. Per lavorare con loro, per usufruire dei loro servizi, è necessario affidarsi totalmente alla loro organizzazione. E questo, inevitabilmente, può entrare in contrasto con le logiche della politica. Un contrasto, segnalano in molti dell’entourage di Tonino Di Pietro, che in queste ultime settimane starebbe portando a una rottura. Bocche cucite, ufficialmente, sia sul fronte politico che su quello aziendale, ma ormai in molti si attendono da un momento all’altro l’annuncio del divorzio.
Ritorniamo però alle strategie di marketing (politico e no) della Casaleggio Associati, e agli influencer e all’importanza che viene loro data, e non solo da questa società italiana. Si legge sul sito web della Microsoft: «Uno studio della società statunitense Rubicon Consulting ha tracciato il profilo degli influencer, la loro diffusione e le modalità di comunicazione e di propagazione dei loro messaggi. Le comunità online, gli spazi dove agiscono gli influencer, non sono tutte uguali, ognuna ha peculiarità proprie». Non si capisce se questo brano l’abbia scritto Gianroberto Casaleggio stesso o se a questo testo del gigante statunitense si sia rifatto. E poi l’articolo della Microsoft prosegue: «Le comunità online originate dalle connessioni, come Facebook, sono le più frequentate (25 per cento degli utenti) e le più importanti per i giovani sotto i 20 anni, seguono, con circa il 20 per cento, quelle con attività in comune e condivisione di interessi. La maggior parte degli utenti delle comunità ha un’età tra i 20 e i 40 anni. In questo contesto operano gli influencer». Ecco fatto il ritratto del militante «grillino» tipo. E chi sono gli influencer di Grillo, dove si muovono, dove agiscono? All’inizio sulla rete di Meetup, la piattaforma a pagamento statunitense molto pubblicizzata dalla Casaleggio Associati e dai loro partner statunitensi è praticamente obbligatoria per chi voglia aderire alla rete degli amici di Grillo. Poi su YouTube e Facebook. È qui che si è creata la fortuna del messaggio di Grillo, nell’uso controllato capillarmente dalla Casaleggio Associati di questi mezzi.
E come si inseriscono le componenti individuate da Casaleggio prima e da Microsoft poi (o viceversa?) nella strategia che il gruppo starebbe sperimentando? E quali sono i contenuti e le strategie di un gruppo che non fa mistero di avere un’idea ben precisa di cosa siano e cosa dovrebbero essere la democrazia e la politica? Ci sono due video illuminanti di quale sia l’ideologia che muove Gianroberto Casaleggio e i suoi soci. Il primo, del 2007, attualmente scomparso dal sito aziendale ma ancora rintracciabile sul web, si rivolge all’informazione. Il titolo è inequivocabile: Prometeus – La Rivoluzione dei media. E vediamo il contenuto. «L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con internet alla fine del secolo scorso… la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme a Bbc, Cnn e Cctv… La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020
Lawrence Lessing, l’autore di Cultura Libera diventa ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. (…) Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. È reale! (…) Nel 2027 Second Life si evolve in Spirit. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri». No, non è il sequel di Nirvana di Gabriele Salvatores e meno che mai la sceneggiatura di Atto di forza con Arnold Schwarzenegger. Questo è, secondo Casaleggio Associati, un video di «scenario» inserito come messaggio di identità aziendale.
Il secondo video invece parla di politica. Si intitola Gaia, il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan, Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una terza guerra mondiale, la popolazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: «Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono». Non temete, nel 2054, non prima.
(30 settembre 2010)
Casaleggio Associati e Beppe Grillo … cosa diversa dai giovani onesti del Movimento 5 Stelle – Tutti i retroscena di una grande strumentalizzazione – Ricerca documentata di Joe Fallisi
…prima di tutto -è fondamentale- sappiate che io soffro a portare avanti quest’opera di sensibilizzazione alla corretta informazione e al cambiamento, per cui non crediate che io mi sia divertito a ricercare e compilare la documentazione di questa cosa perché non è così, è depressivo e stancante.. questa comprensione vi aiuterà forse ad essermi più vicini e solidali, anziché sfoggiare in automatico quell’ego e quell’orgoglio di appartenenza tanto fomentati dalla frammentazione sociale e dalla lotta di classe
la didascalia è lunga ma completa, se voi sostenitori del Movimento 5 Stelle preferirete per pigrizia o per convenienza non avere a che fare con queste informazioni, sarete colpevoli della continuità della condotta IRRESPONSABILE e COMPLICE con cui da decenni ci rechiamo alle urne; a tutti gli altri, per favore, fate almeno uno sforzo per informarvi, siate curiosi, critici, del resto le informazioni che spero state per consultare parlano da sole..
Premetto che io stimo i giovani ed onesti del M5S che si battono per il cambiamento, ma a questo punto mi chiedo se sappiano o meno dei Casaleggio e delle dinamiche aziendali che comporta questa e altre collaborazioni (anche se come scoprirete in seguito, lo stesso Movimento è un’ideazione dei Casaleggio Associati, che hanno lo scopo dichiarato di creare tendenze e correnti di pensiero che possano offrire un ritorno economico, ed aiutare le grandi imprese attraverso la rete ad intraprendere lo stesso percorso; ne parleremo tra poco)
Quelle che seguono sono critiche e preoccupazioni più che giustificate: giovani puliti e onesti del M5S, LIBERATEVI della tutela di ’sta sinistra “Casaleggio Associati”!!!!!!!!!… prima lo farete meglio sarà
cominciamo parlando della CASALEGGIO ASSOCIATI:
«Tu hai bisogno di dire che siamo tutti uguali, perché così consenti al tuo fratello e socio Casaleggio di controllare la situazione». Con queste parole Michele Santoro, rivolgendosi a Beppe Grillo, ha aperto la puntata del 24 maggio 2012 di Servizio Pubblico»
VIDEO –> http://video.corriere.it/santoro-attacca-grillo/7c959030-a5d6-11e1-8ebb-5d15128b15be
sapete chi “cura” i siti di informazione in italia? indovinate un po’
–> https://youtu.be/ToBgJJuUNrM
se avete guardato tutto il video, si comincia a capire chi sono alcuni dei 5 fondatori della Casaleggio Associati; cominciamo con il più preoccupante così se non avrete voglia di leggere tutto almeno sarete infrormati sul peggio
“ENRICO SASSOON (uno dei 5 soci della Casaleggio) è stato per 8 anni, dal ‘98 al 2006 Amministratore Delegato della American Chamber of Commerce in Italy, una lobby di multinazionali in Italia. Uno studio del CIPI dice che le varie camere di commercio americane legate tra loro sono tra le più influenti lobby dell’Unione Europea”
Dal 2006 diventa DIRETTORE RESPONSABILE della rivista Affari Internazionali, con un Comitato Editoriale degno di nota, in cui figurano Mario Monti e Enrico Letta
Ecco un articolo sul sito di Affari Internazionali scritto di suo pugno con gli scopi dichiarati di questo “editoriale”, in realtà specchio della politica internazionale in ambito europeo
“AffarInternazionali nasce con una missione chiara e precisa: contribuire al dibattito nazionale e internazionale sulle scelte di politica estera dell’Italia. Questa rivista on-line vede la luce per iniziativa dell’Istituto Affari Internazionali, un ente privato di studi e ricerche che si è connotato dalla sua creazione, quarant’anni fa, a oggi per il suo impegno e la sua autorevolezza in Italia e all’estero, per le sue prese di posizione non ideologiche né partigiane, per la capacità di interagire con le istituzioni e con il mondo della politica e dell’economia con un approccio fortemente indirizzato all’individuazione dei problemi e alla loro risoluzione.
La rivista, però, non vuole solo rispecchiare i punti di vista di una singola, per quanto autorevole, istituzione, ma aspira a divenire un forum aperto a contributi di qualità di ogni provenienza, con l’esplicito obiettivo di influire in modo positivo alla definizione, e successiva attuazione, di una appropriata politica estera per l’Italia nell’ambito europeo e multilaterale.”
–> http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=81
se tutto ciò non basta, ecco il colpo di grazia: un avo di Enrico Sassoon è direttamente imparentato con la famiglia ROTHSCHILD!
“Sir Philip Albert Gustave David Sassoon, 3rd Baronet, (MEMBRO DEL CONGRESSO DEL PARLAMENTO INGLESE) (4 December 1888 – 3 June 1939), was a British politician, art collector and social host.
Sassoon was a member of the prominent Sassoon family and Rothschild family. His father was Sir Edward Albert Sassoon, 2nd Baronet, MP, son of Albert Abdullah David Sassoon; his mother was Aline Caroline, daughter of Gustave Samuel de Rothschild.”
Wikipedia –>http://en.wikipedia.org/wiki/Sir_Philip_Sassoon,_3rd_Baronet
quest’ultimo è a sua volta imparentato con il capostipite della dinastia Sassoon, responsabile assieme al governo inglese del traffico di oppio in Cina
Wikipedia –> http://en.wikipedia.org/wiki/David_Sassoon
anche nel libro “Lavoro ed usura” di Ezra Pound a pagina 43 si legge così: “Io suppongo che a quell’epoca dorata i Rothschild volevano comprare l’oro a buon mercato per poi rialzarne il prezzo a cime vertiginose. Allo stesso modo i Sassoon e i loro compari hanno approfittato del ribasso dell’argento.”
Storia dei Sassoon e intrallazzi coi Rothschild
–> http://outforrhymes.forumfree.it/?t=60987400
Donald Sassoon, redattore del Guardian, scrive un articolo intitolato “A new world order? Fat chance.”
(Un nuovo ordine mondiale? Ghiotta possibilità”)
–>http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2008/dec/10/globalisation-creditcrunch
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cambiamo argomento, ecco una dichiarazione dalla pagina del neo-sindaco grillino di Sarego, Roberto Castiglion
“Oggi incontro con Casaleggio.
Una persona che veramente ne capisce di comunicazione.”
i commenti degli utenti sono pochi ma chiari, sanno chi sono i casaleggio, uno dice “vi hanno dettato la linea?”
–>http://foradalicojoni.altervista.org/_altervista_ht/Roberto_Castiglion_incontra_Casaleggio.jpg
in effetti è successo in passato che i fratelli Casaleggio presiedessero insieme a Grillo un’assemblea piemontese del M5S, e ad un certo punto hanno presentato e nominato 4 persone a ricoprire ruoli tecnici nel Movimento, che poi si sono rivelati invece ruoli POLITICI;
Davide Bono, consigliere regionale in Piemonte e già candidato del M5S alla presidenza della Regione esprime le proprie obiezioni:
“Strappo il microfono alle 14.30 chiedendo lumi: chi ha deciso chi e se sono ruoli tecnici o politici? Mi si risponde che se qualcuno del territorio me lo chiede devo mandarlo a fanculo.”
i vari M5S locali esprimono le loro perplessità:
“Che ci stia prendendo tutti per il culo?” scrive il M5S di Sesto San Giovanni, e non è isolata quest’opinione.-
(trovate tutto il resoconto della faccenda qui sotto, con link al forum del 5 stelle piemontese in cui si tengono le discussioni)
–> http://www.giornalettismo.com/archives/131056/il-golpe-della-casaleggio-e-di-beppe-grillo-sul-movimento/
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ecco un video direttamente della CASALEGGIO ASSOCIATI che rappresenta una loro ideale visione del futuro, solo chi non ha tutte le rotelle apposto può dire cose come “le solite cazzate da complottista”
–> https://youtu.be/JodFiwBlsYs
vi cito uno o due spezzoni per invogliarvi alla visione e alla COMPRENSIONE di questa spiacevole faccenda
“2018: il mondo è diviso in due aree maggiori, l’ovest con la democrazia diretta e libero accesso ad internet, China, Russia e il Medio Oriente con una dittatura Orwelliana e l’accesso ad internet sotto controllo
2020: inizio della terza guerra mondiale che durerà 20 anni”
2054: prima elezione mondiale in rete per un governo mondiale chiamato Gaia che verrà eletto”
Grillini, per ora la gente non vi supporta pienamente perché “intuisce” che qualcosa di losco c’è.. io e tanti altri faremo in modo che la gente SAPPIA perché non deve avere a che fare con il M5S.. o SPAZZATE VIA la gestione privatistica e massonica che avete sopra la testa, dimostrandoci di essere persone con le palle anche senza Grillo che è praticamente l’UNICO che può andare in televisione e che dà notorietà a tutti voi sconosciuti, o VI TIRATE INDIETRO dal movimento e supportate una causa più genuina..
ci sarebbe molto altro da dire, non credete.. documentazioni, dossier, audio, video.. didascalia in aggiornamento
Joe Fallisi
(articolo di Pietro Orsatti, da MicroMega 5/2010)
le trame delle multinazionali e la loro capacità di influenzare l'opinione pubblica.
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"Beppe Grillo lo metto nel bidone":
“ENRICO SASSOON (uno dei 5 soci della Casaleggio) è stato per 8 anni, dal ‘98 al 2006 Amministratore Delegato della American Chamber of Commerce in Italy, una lobby di multinazionali in Italia. Uno studio del CIPI dice che le varie camere di commercio americane legate tra loro sono tra le più influenti lobby dell’Unione Europea”
Dal 2006 diventa DIRETTORE RESPONSABILE della rivista Affari Internazionali, con un Comitato Editoriale degno di nota, in cui figurano Mario Monti e Enrico Letta
https://www.youtube.com/watch?v=DcUJQDKQA-w
Come può uno, oggi, con i mezzi informativi che abbiamo a disposizione, bersela?
Come puo abboccare all'amo della artefatta commedia dell'influenzer della Casaleggio Associati & company?
Lo sappiamo chi c'è dietro quel baraccone?
Ecco alcuni nomi: La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs.
https://www.youtube.com/watch?v=DcUJQDKQA-w
Oggi nell’American Chamber of Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali finalità? «L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni», si legge nella mission dell’istituto. E in che modo? «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva». [vi rendete conto che questo gruppo opera con le stesse modalità che usa la MASSONERIA: SEGRETEZZA DI INCONTRI A PORTE CHIUSE!!!!!]
È Sassoon, quindi, l’uomo delle relazioni al massimo livello della Casaleggio Associati. Siede ai vertici di organizzazioni d’élite, ha relazioni, opportunità di accedere alle giuste informazioni. L’uomo, giustamente, del business. E che fa capire quanto il gruppo Casaleggio Associati non sia affatto un collettivo di nerd smanettoni, ma uno dei pensatoi più accreditati per quanto riguarda le potenzialità di mercato della Rete nel nostro paese. [QUESTO UN BREVE ESTRATTO TRATTO DAL SEGUENTE ARTICOLO - COMUNQUE IN RETE NE TROVATE ANCHE ALTRI, COME QUESTO INTERESSANTISSIMO VIDEO ESPLICATIVO DI QUALE POTERE ECONOMICO SIA DIETRO L'APPARENTE INGENUO E INNOCENTE MOVIMENTO "APPARENTEMENTE DIVERSO E ALTERNATIVO" MA IN REALTA' PERFETTAMENTE ORGANICO ALL'ATTUALE POTERE GLOBALE E FINANZIARIO CHE HA IN MANO OGNI LEVA DI COMANDO ANCHE OGGI - LOBBIES, MULTINAZIONALI, BANCHE, MASSONERIA -] PERCHE' COME SEMPRE LA TECNICA E' FAR SI CHE TUTTO CAMBI PERCHE' NIENTE CAMBI (LA FAMOSA E INTRAMONTABILE TECNICA GATTOPARDESCA).
ECCO UN BEL LINK CHE VI FARA' APRIRE GLI OCCHI PER CAPIRE COSA SIA LA CASALEGGIO ASSOCIATI:
https://www.youtube.com/watch?v=DcUJQDKQA-w
ED ECCO L'ARTICOLO (UNO DEI TANTI CHE POSSIAMO TROVARE SUL WEB) DA CUI E' TRATTO IL BRANO RIPORTATO SOPRA:
Beppe Grillo, Antonio Di Pietro, li metto nel bidone
Grillo e il suo spin doctor: la Casaleggio Associati
In pochi anni Beppe Grillo e il suo blog sono diventati un vero e proprio fenomeno della Rete, l’esperimento di maggior successo in Italia di un movimento nato e cresciuto sul web nel nome della democrazia digitale, dell’orizzontalità della comunicazione e della trasparenza. Ma dietro a questo risultato c’è una strategia ben pianificata. Anzi, ci sono un nome e un’azienda: Casaleggio Associati. Ecco di cosa si tratta.
di Pietro Orsatti, da MicroMega 5/2010
Per raccontare il successo di un progetto non si può evitare di parlare di chi lo ha ideato, palesemente o nell’ombra non importa. Parliamo della svolta mediatica e politica di Beppe Grillo. Vero e proprio fenomeno che da deriva post-televisiva oggi diventa movimento e oggetto politico 2.0, come ormai va di moda definire chi usa internet per la propria comunicazione. Chi è l’ideatore di questa svolta del comico genovese, trasformatosi da uomo di spettacolo a vero e proprio profeta della «democrazia digitale»? Un nome e un’azienda. Casaleggio Associati.
È la Casaleggio Associati a curare direttamente il blog di Grillo, la rete dei Meetup, la comunicazione esterna, la strategia del movimento sulla Rete. E non solo, è anche la casa editrice che cura tutte le pubblicazioni, in Rete e non, del comico genovese e anche parte dell’organizzazione dei suoi tour. Neanche Grillo fa mistero che il suo ritorno di visibilità e il grande impatto del movimento dei «grillini» sia dovuto in gran parte alla sinergia con questa azienda specializzata nella comunicazione e nel marketing digitale. Una strategia chiaramente esplicitata, quella della Casaleggio. «Le reti sono ovunque intorno a noi. Fino a qualche anno fa, le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. L’unico modo per ipotizzare il funzionamento dei sistemi complessi era attribuirne le ragioni ad avvenimenti casuali. La vita e l’evoluzione delle reti seguono invece leggi precise e la conoscenza di queste regole ci permette di utilizzare le reti a nostro vantaggio». Così viene presentato l’ultimo sforzo editoriale del gruppo «Tu sei Rete», bibbia del nuovo credo internettiano.
Per capire le origini del fenomeno Casaleggio, è necessario partire dalle fibrillazioni societarie di Telecom fra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. O meglio, è fondamentale analizzare le vicende di un’azienda del gruppo allora nelle mani di Tronchetti Provera e della Pirelli, la Webegg. Amministratore delegato della società è all’epoca Gianroberto Casaleggio. Non lasciamoci ingannare dal suo aspetto da nerd smanettone, dalla sua capigliatura da studente fuori corso della Berkeley University, Gianroberto è uno dei massimi esperti in Italia di web, reti sociali (social network), marketing elettronico. Ed è lui, insieme ad altri quattro dipendenti dell’azienda della galassia Telecom (Enrico Sassoon, Luca Eleuteri, il fratello Davide Casaleggio e Mario Bucchich) a fondare nel 2004 la Casaleggio Associati.
Ma torniamo al «prima». Di cosa si occupava la Webegg? La Webegg Spa nel 2002, anno del suo massimo sviluppo e in cui Gianroberto Casaleggio è l’uomo di vertice, risulta essere «un gruppo multidisciplinare per la consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in Rete», come si apprende dai documenti sul sito aziendale che indicano la sua mission. Anzi, si tratta in quel momento del gruppo leader nel settore. Reti interne ed esterne, efficienza aziendale, internet, capacità di penetrazione dei prodotti sul mercato attraverso il web marketing e, per le pubbliche amministrazioni, sistemi di efficienza mirati all’e-governance. Insomma un grande giro di affari potenziale, ma forse una società nata in troppo anticipo sui tempi e infatti ben presto oggetto di veloci cambi di mano.
La Webegg all’epoca è una società controllata al 69,8 per cento da I.T. Telecom Spa a sua volta controllata al 100 per cento da Telecom Italia. Poi, esattamente fra giugno e luglio 2004, I.T. Telecom Spa sottoscrive un contratto con un’altra azienda del settore in rapida ascesa, la Value Partners Spa, cui cede il pacchetto azionario detenuto in Webegg. Per ottenere la maggioranza di Webegg vengono sborsati 43 milioni di euro mentre il resto delle azioni, pari al 30,2 per cento, rimane nel portafoglio di un’altra azienda della galassia di società Telecom, la Finsiel. Tutto ciò viene riportato dalla stampa specializzata dell’epoca, come una delle operazioni di fusioni strategiche più importanti nel settore. Ma non ci si ferma qui. In seguito ad altre operazioni di fusioni e riassetti interni alla Value Partners, nasce Value Team, azienda leader nelle consulenze aziendali non solo in termini contenutistici ma anche della sicurezza digitale. Dopo questo vortice di fusioni e vendite il gruppo di dipendenti della Webegg che ruota attorno all’ormai ex amministratore delegato decide di dare vita al nuovo progetto della Casaleggio Associati. E portandosi dietro un pacchetto nutrito di rapporti, partnership e competenze. Quali?
Per capire di cosa stiamo parlando è necessario svelare prima chi sono le figure chiave della Casaleggio Associati oggi e della Webegg prima. Partendo da Enrico Sassoon, giornalista, dal 1977 al 2003 nel gruppo Il Sole-24 Ore, già direttore responsabile di L’Impresa-Rivista Italiana di Management, della rivista Impresa Ambiente e del settimanale Mondo Economico. Da suo curriculum pubblico apprendiamo anche che «è stato direttore scientifico del gruppo Il Sole-24 Ore». Nel 1998 Sassoon è amministratore delegato dell’American Chamber of Commerce in Italy, di fatto una lobby indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle corporation americane in Italia e il cui presidente è tuttora il vice di Microsoft Italia, Umberto Paolucci. Proprio nel consiglio di amministrazione dell’American Chamber of Commerce in Italy si comprende quale sia uno dei fattori di successo nelle relazioni della Casaleggio Associati. Oltre a Paolucci compaiono nel 1998 altri personaggi di grande spessore. La lista pubblicata al momento della nomina di Sasson vedeva, fra gli altri: Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea Srl; Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato Twentieth Century Fox Home Entertainment Italia; Massimiliano Magrini, country manager Google Italia; Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato Ibm Italia Spa; Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset Spa; Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s; Massimo Ponzellini, presidente Impregilo Spa; Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney Co. Italia Spa; Dario Rinero, presidente e amministratore delegato Coca-Cola Hbc Italia Srl; Cesare Romiti, presidente onorario Rcs.
Oggi nell’American Chamber of Commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel, e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centro-destra o al centro-sinistra. Con quali finalità? «L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni», si legge nella mission dell’istituto. E in che modo? «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse”, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva».
È Sassoon, quindi, l’uomo delle relazioni al massimo livello della Casaleggio Associati. Siede ai vertici di organizzazioni d’élite, ha relazioni, opportunità di accedere alle giuste informazioni. L’uomo, giustamente, del business. E che fa capire quanto il gruppo Casaleggio Associati non sia affatto un collettivo di nerd smanettoni, ma uno dei pensatoi più accreditati per quanto riguarda le potenzialità di mercato della Rete nel nostro paese.
Il teorico e inventore del gruppo è invece Gianroberto Casaleggio. «È stato dirigente», si legge sul suo curriculum, «di aziende ad alto indirizzo tecnologico», e la sua principale attività, oltre a curare personalmente l’oggetto mediatico Grillo (e Di Pietro, oggi) è quella della pubblicistica. E anche Casaleggio ha una storia «aziendale» di rilievo, parallela anche se meno convenzionale a quella di Sassoon. Inizia infatti a farsi notare non in un laboratorio di qualche campus, ma nell’Olivetti di Roberto Colaninno, e qualche anno dopo diventa amministratore delegato di Webegg, come abbiamo già detto suo trampolino di lancio in seguito come guru nostrano della rivoluzione della Rete. La Webegg ha origine da una joint-venture tra Olivetti e Finsiel (della Telecom), ma nel 2002 l’azienda di Ivrea cede il suo 50 per cento alla Telecom. Intanto Casaleggio ha dato vita a un’altra società, la Netikos, dove siede per alcuni mesi nel consiglio di amministrazione accanto a un figlio di Colaninno (Michele). Ma è un’avventura di breve durata, o forse solo il momento di transito per creare con i vecchi amici della Webegg qualcosa di totalmente nuovo. E infatti nel 2004 Gianroberto chiude baracca e burattini e va a fondare con altri dirigenti Webegg la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo. Tutto qua? Certo che no. La Casaleggio è molto di più, anche se apparentemente sembra avere un ruolo «periferico» nello sviluppo delle strategie di marketing sulla Rete.
Gianroberto scrive molto spesso sia sul sito del gruppo che su molti giornali di temi legati alla Rete. «L’organizzazione di Rete», si legge nel suo curriculum online, «i modelli di e-business e il web marketing sono tematiche che ha approfondito e applicato a società italiane negli ultimi otto anni, anche grazie a una relazione costante con i riferimenti mondiali del settore». Per lui la Rete è un’ossessione, più di un mezzo, più di un media. Ne è un teorico e uno dei guru delle nuove frontiere del marketing digitale e di cosa si possa fare attraverso i social network grazie a strategie di marketing «virale», forma di promozione non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere il messaggio a un numero esponenziale di utenti.
Casaleggio ha capito in anticipo, almeno per quanto riguarda il mercato italiano, quali siano le potenzialità del web e dei social network. E individua una nuova figura di venditore propagandista in parte consapevole e in parte no: l’influencer. «Online il 90 per cento dei contenuti è creato dal 10 per cento degli utenti, queste persone sono gli influencer», scrive in un articolo Casaleggio, «quando si accede alla Rete per avere un’informazione, si accede a un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer. L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere, c’è una statistica molto interessante per le cosiddette mamme online, il 96 per cento di tutte le mamme online che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato dalle opinioni di altre mamme online che sono le mamme online influencer». Se andiamo ad analizzare il sistema di diffusione online del fenomeno Beppe Grillo è facile constatare quanto questa strategia sia efficace. E non solo per Grillo, visto che il numero dei clienti e delle partnership italiane e statunitensi vanno ben oltre alla promozione del comico genovese. Oltre quanto?
Nel 2004, a pochi mesi dalla sua nascita, la Casaleggio Associati annunciò pubblicamente attraverso le agenzie di stampa la nascita della partnership con Enamics, società statunitense leader in Business Technology Management (Btm). La Enamics ha una rete di relazioni aziendali impressionante sia dirette che indirette grazie anche a una rete di partnership consolidata e da più di 6 anni con due altre aziende del settore, la Future Considerations e la Ibm Tivoli. Spiccano, come si legge nel board sia di Enamics che dei sui partner, nomi come Pepsico, Northrop Grumman, US Department of Tresury (Dipartimento del Tesoro Usa), Bnp Paribas, American Financial Group e JP Morgan, banca d’affari del gruppo Rockefeller. E poi ancora: Coca Cola, Bp, Barclaycard, Addax Petroleum, Shell, Tesco, Kpmg Llp, Carbon Trust, Unido (United Nations Industrial Development Organisation), London Pension Fund Authority (Lfpa). Ecco quindi la rete di relazioni, teoriche e aziendali, della Casaleggio Associati con le aziende più quotate del settore negli Stati Uniti. Comunicazione, e-commerce, reti web, sicurezza. Gli stessi settori della Webegg prima e di Casaleggio e soci poi.
Sassoon e Casaleggio, sul rapporto dei due si gioca tutto il peso del progetto della Casaleggio Associati. Da un lato l’uomo delle relazioni «tradizionali» con il mondo della finanza e della politica italiana, dall’altro il super-esperto con reti di rapporti consolidate e partnership oltre oceano. Non si tratta quindi solo di sperimentare nuove forme di marketing, si tratta di una solida base di business. E questo la Casaleggio Associati fa.
Se qualcuno pensava ancora che la Casaleggio Associati fosse solo un gruppo di persone appassionate della comunicazione in Rete che si dedica al blog di Beppe Grillo (e a quello, ricordiamolo, di Antonio Di Pietro), dopo aver letto di questo vorticoso intreccio di partnership aziendali, clienti, collaborazioni, si dovrà ricredere. Qualche domanda se la stanno ponendo, per esempio, molti «grillini» della prima ora che nel corso degli ultimi anni hanno criticato alcune virate di Beppe Grillo, castigatore senza pietà dei costumi delle imprese italiane che lentamente (oltre all’ex padrone di Casaleggio, Telecom) sono uscite fuori dal mirino del neo-Savonarola (l’associazione non è nostra ma della stessa Casaleggio) ligure.
Ora Grillo parla quasi esclusivamente di politica e di politici. E dov’è finito il «messaggio» della prima ora, quello della lotta contro il «signoraggio monetario»? Se qualcuno sulla rete dei Meetup o nei commenti sul blog di Grillo pone l’interrogativo si vedrà cancellare o non pubblicare la propria opinione. E chi cura direttamente e capillarmente il blog di Grillo e la rete dei Meetup? Il fratello di Gianroberto Casaleggio, Davide. Dopo tutto le regole della «moderazione» sul web le detta chi mette in Rete una determinata piattaforma o sito. Funziona così ovunque, funziona così anche sul sito di Grillo. Certi argomenti, determinate domande non compaiono. Abbiamo fatto personalmente una prova, «postando» sul blog di Grillo determinati temi scomodi e il commento non veniva approvato. Compariva solo se si utilizzava un determinato termine spezzato dalla punteggiatura. Ma anche in questo caso il commento dopo poco spariva. Come su YouTube, dove video che criticano esplicitamete il rapporto fra Casaleggio e Grillo scompaiono con frequenza impressionante, così avviene per gli interventi nei Meetup più «popolati». Ma la Rete è più ampia di quanto la Casaleggio possa controllare e qualche Meetup riesce a sfuggire.
Qualcosa intanto si sarebbe incrinato negli ultimi tempi anche nel rapporto che la Casaleggio Associati ha instaurato con Antonio Di Pietro e l’Idv. Delle crepe si erano manifestate già nel corso della campagna elettorale dell’anno scorso. Alcuni candidati «di peso» come Luigi De Magistris avevano gentilmente rifiutato di affidarsi al modello Casaleggio preferendo fare da sé. La ragione era molto semplice. Il modello offerto dalla Casaleggio Associati è estremamente centralizzato. A scatola chiusa. Per lavorare con loro, per usufruire dei loro servizi, è necessario affidarsi totalmente alla loro organizzazione. E questo, inevitabilmente, può entrare in contrasto con le logiche della politica. Un contrasto, segnalano in molti dell’entourage di Tonino Di Pietro, che in queste ultime settimane starebbe portando a una rottura. Bocche cucite, ufficialmente, sia sul fronte politico che su quello aziendale, ma ormai in molti si attendono da un momento all’altro l’annuncio del divorzio.
Ritorniamo però alle strategie di marketing (politico e no) della Casaleggio Associati, e agli influencer e all’importanza che viene loro data, e non solo da questa società italiana. Si legge sul sito web della Microsoft: «Uno studio della società statunitense Rubicon Consulting ha tracciato il profilo degli influencer, la loro diffusione e le modalità di comunicazione e di propagazione dei loro messaggi. Le comunità online, gli spazi dove agiscono gli influencer, non sono tutte uguali, ognuna ha peculiarità proprie». Non si capisce se questo brano l’abbia scritto Gianroberto Casaleggio stesso o se a questo testo del gigante statunitense si sia rifatto. E poi l’articolo della Microsoft prosegue: «Le comunità online originate dalle connessioni, come Facebook, sono le più frequentate (25 per cento degli utenti) e le più importanti per i giovani sotto i 20 anni, seguono, con circa il 20 per cento, quelle con attività in comune e condivisione di interessi. La maggior parte degli utenti delle comunità ha un’età tra i 20 e i 40 anni. In questo contesto operano gli influencer». Ecco fatto il ritratto del militante «grillino» tipo. E chi sono gli influencer di Grillo, dove si muovono, dove agiscono? All’inizio sulla rete di Meetup, la piattaforma a pagamento statunitense molto pubblicizzata dalla Casaleggio Associati e dai loro partner statunitensi è praticamente obbligatoria per chi voglia aderire alla rete degli amici di Grillo. Poi su YouTube e Facebook. È qui che si è creata la fortuna del messaggio di Grillo, nell’uso controllato capillarmente dalla Casaleggio Associati di questi mezzi.
E come si inseriscono le componenti individuate da Casaleggio prima e da Microsoft poi (o viceversa?) nella strategia che il gruppo starebbe sperimentando? E quali sono i contenuti e le strategie di un gruppo che non fa mistero di avere un’idea ben precisa di cosa siano e cosa dovrebbero essere la democrazia e la politica? Ci sono due video illuminanti di quale sia l’ideologia che muove Gianroberto Casaleggio e i suoi soci. Il primo, del 2007, attualmente scomparso dal sito aziendale ma ancora rintracciabile sul web, si rivolge all’informazione. Il titolo è inequivocabile: Prometeus – La Rivoluzione dei media. E vediamo il contenuto. «L’Uomo è Dio, è ovunque, è chiunque, conosce ogni cosa. Questo è il nuovo mondo di Prometeus. Tutto è iniziato con la Rivoluzione dei media con internet alla fine del secolo scorso… la Rete include e unifica tutto il contenuto: Google compra Microsoft, Amazon compra Yahoo! diventando così i leader mondiali dell’informazione assieme a Bbc, Cnn e Cctv… La pubblicità è scelta dai creatori di contenuti, dagli stessi autori e diventa informazione, confronto, esperienza. Nel 2020
Lawrence Lessing, l’autore di Cultura Libera diventa ministro della Giustizia degli Stati Uniti e dichiara il copyright illegale. Dispositivi che replicano i cinque sensi sono ormai disponibili nei mondi virtuali. La realtà può essere replicata in Second Life. (…) Nel 2022 Google lancia Prometeus l’interfaccia standard degli Agav. Amazon crea Place, un’azienda che replica la realtà. Puoi andare su Marte, alla battaglia di Waterloo, al SuperBowl di persona. È reale! (…) Nel 2027 Second Life si evolve in Spirit. La vendita di memoria diventa una normale attività commerciale. Nel 2050 Prometeus compra Place e Spirit. La vita è virtuale è il mercato più grande del Pianeta. Prometeus finanzia tutte le missioni spaziali alla ricerca di nuovi mondi per i propri clienti, gli avatar terrestri». No, non è il sequel di Nirvana di Gabriele Salvatores e meno che mai la sceneggiatura di Atto di forza con Arnold Schwarzenegger. Questo è, secondo Casaleggio Associati, un video di «scenario» inserito come messaggio di identità aziendale.
Il secondo video invece parla di politica. Si intitola Gaia, il futuro della politica ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. Al contrario del precedente, in inglese ma sottotitolato in italiano, questo è disponibile in inglese e spagnolo. Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola, Gengis Khan, Obama, Beppe Grillo, Hitler, Mussolini, Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, dopo una terza guerra mondiale, la popolazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: «Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono». Non temete, nel 2054, non prima.
(30 settembre 2010)
Casaleggio Associati e Beppe Grillo … cosa diversa dai giovani onesti del Movimento 5 Stelle – Tutti i retroscena di una grande strumentalizzazione – Ricerca documentata di Joe Fallisi
…prima di tutto -è fondamentale- sappiate che io soffro a portare avanti quest’opera di sensibilizzazione alla corretta informazione e al cambiamento, per cui non crediate che io mi sia divertito a ricercare e compilare la documentazione di questa cosa perché non è così, è depressivo e stancante.. questa comprensione vi aiuterà forse ad essermi più vicini e solidali, anziché sfoggiare in automatico quell’ego e quell’orgoglio di appartenenza tanto fomentati dalla frammentazione sociale e dalla lotta di classe
la didascalia è lunga ma completa, se voi sostenitori del Movimento 5 Stelle preferirete per pigrizia o per convenienza non avere a che fare con queste informazioni, sarete colpevoli della continuità della condotta IRRESPONSABILE e COMPLICE con cui da decenni ci rechiamo alle urne; a tutti gli altri, per favore, fate almeno uno sforzo per informarvi, siate curiosi, critici, del resto le informazioni che spero state per consultare parlano da sole..
Premetto che io stimo i giovani ed onesti del M5S che si battono per il cambiamento, ma a questo punto mi chiedo se sappiano o meno dei Casaleggio e delle dinamiche aziendali che comporta questa e altre collaborazioni (anche se come scoprirete in seguito, lo stesso Movimento è un’ideazione dei Casaleggio Associati, che hanno lo scopo dichiarato di creare tendenze e correnti di pensiero che possano offrire un ritorno economico, ed aiutare le grandi imprese attraverso la rete ad intraprendere lo stesso percorso; ne parleremo tra poco)
Quelle che seguono sono critiche e preoccupazioni più che giustificate: giovani puliti e onesti del M5S, LIBERATEVI della tutela di ’sta sinistra “Casaleggio Associati”!!!!!!!!!… prima lo farete meglio sarà
cominciamo parlando della CASALEGGIO ASSOCIATI:
«Tu hai bisogno di dire che siamo tutti uguali, perché così consenti al tuo fratello e socio Casaleggio di controllare la situazione». Con queste parole Michele Santoro, rivolgendosi a Beppe Grillo, ha aperto la puntata del 24 maggio 2012 di Servizio Pubblico»
VIDEO –> http://video.corriere.it/santoro-attacca-grillo/7c959030-a5d6-11e1-8ebb-5d15128b15be
sapete chi “cura” i siti di informazione in italia? indovinate un po’
–> https://youtu.be/ToBgJJuUNrM
se avete guardato tutto il video, si comincia a capire chi sono alcuni dei 5 fondatori della Casaleggio Associati; cominciamo con il più preoccupante così se non avrete voglia di leggere tutto almeno sarete infrormati sul peggio
“ENRICO SASSOON (uno dei 5 soci della Casaleggio) è stato per 8 anni, dal ‘98 al 2006 Amministratore Delegato della American Chamber of Commerce in Italy, una lobby di multinazionali in Italia. Uno studio del CIPI dice che le varie camere di commercio americane legate tra loro sono tra le più influenti lobby dell’Unione Europea”
Dal 2006 diventa DIRETTORE RESPONSABILE della rivista Affari Internazionali, con un Comitato Editoriale degno di nota, in cui figurano Mario Monti e Enrico Letta
Ecco un articolo sul sito di Affari Internazionali scritto di suo pugno con gli scopi dichiarati di questo “editoriale”, in realtà specchio della politica internazionale in ambito europeo
“AffarInternazionali nasce con una missione chiara e precisa: contribuire al dibattito nazionale e internazionale sulle scelte di politica estera dell’Italia. Questa rivista on-line vede la luce per iniziativa dell’Istituto Affari Internazionali, un ente privato di studi e ricerche che si è connotato dalla sua creazione, quarant’anni fa, a oggi per il suo impegno e la sua autorevolezza in Italia e all’estero, per le sue prese di posizione non ideologiche né partigiane, per la capacità di interagire con le istituzioni e con il mondo della politica e dell’economia con un approccio fortemente indirizzato all’individuazione dei problemi e alla loro risoluzione.
La rivista, però, non vuole solo rispecchiare i punti di vista di una singola, per quanto autorevole, istituzione, ma aspira a divenire un forum aperto a contributi di qualità di ogni provenienza, con l’esplicito obiettivo di influire in modo positivo alla definizione, e successiva attuazione, di una appropriata politica estera per l’Italia nell’ambito europeo e multilaterale.”
–> http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=81
se tutto ciò non basta, ecco il colpo di grazia: un avo di Enrico Sassoon è direttamente imparentato con la famiglia ROTHSCHILD!
“Sir Philip Albert Gustave David Sassoon, 3rd Baronet, (MEMBRO DEL CONGRESSO DEL PARLAMENTO INGLESE) (4 December 1888 – 3 June 1939), was a British politician, art collector and social host.
Sassoon was a member of the prominent Sassoon family and Rothschild family. His father was Sir Edward Albert Sassoon, 2nd Baronet, MP, son of Albert Abdullah David Sassoon; his mother was Aline Caroline, daughter of Gustave Samuel de Rothschild.”
Wikipedia –>http://en.wikipedia.org/wiki/Sir_Philip_Sassoon,_3rd_Baronet
quest’ultimo è a sua volta imparentato con il capostipite della dinastia Sassoon, responsabile assieme al governo inglese del traffico di oppio in Cina
Wikipedia –> http://en.wikipedia.org/wiki/David_Sassoon
anche nel libro “Lavoro ed usura” di Ezra Pound a pagina 43 si legge così: “Io suppongo che a quell’epoca dorata i Rothschild volevano comprare l’oro a buon mercato per poi rialzarne il prezzo a cime vertiginose. Allo stesso modo i Sassoon e i loro compari hanno approfittato del ribasso dell’argento.”
Storia dei Sassoon e intrallazzi coi Rothschild
–> http://outforrhymes.forumfree.it/?t=60987400
Donald Sassoon, redattore del Guardian, scrive un articolo intitolato “A new world order? Fat chance.”
(Un nuovo ordine mondiale? Ghiotta possibilità”)
–>http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2008/dec/10/globalisation-creditcrunch
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cambiamo argomento, ecco una dichiarazione dalla pagina del neo-sindaco grillino di Sarego, Roberto Castiglion
“Oggi incontro con Casaleggio.
Una persona che veramente ne capisce di comunicazione.”
i commenti degli utenti sono pochi ma chiari, sanno chi sono i casaleggio, uno dice “vi hanno dettato la linea?”
–>http://foradalicojoni.altervista.org/_altervista_ht/Roberto_Castiglion_incontra_Casaleggio.jpg
in effetti è successo in passato che i fratelli Casaleggio presiedessero insieme a Grillo un’assemblea piemontese del M5S, e ad un certo punto hanno presentato e nominato 4 persone a ricoprire ruoli tecnici nel Movimento, che poi si sono rivelati invece ruoli POLITICI;
Davide Bono, consigliere regionale in Piemonte e già candidato del M5S alla presidenza della Regione esprime le proprie obiezioni:
“Strappo il microfono alle 14.30 chiedendo lumi: chi ha deciso chi e se sono ruoli tecnici o politici? Mi si risponde che se qualcuno del territorio me lo chiede devo mandarlo a fanculo.”
i vari M5S locali esprimono le loro perplessità:
“Che ci stia prendendo tutti per il culo?” scrive il M5S di Sesto San Giovanni, e non è isolata quest’opinione.-
(trovate tutto il resoconto della faccenda qui sotto, con link al forum del 5 stelle piemontese in cui si tengono le discussioni)
–> http://www.giornalettismo.com/archives/131056/il-golpe-della-casaleggio-e-di-beppe-grillo-sul-movimento/
————————————————
ecco un video direttamente della CASALEGGIO ASSOCIATI che rappresenta una loro ideale visione del futuro, solo chi non ha tutte le rotelle apposto può dire cose come “le solite cazzate da complottista”
–> https://youtu.be/JodFiwBlsYs
vi cito uno o due spezzoni per invogliarvi alla visione e alla COMPRENSIONE di questa spiacevole faccenda
“2018: il mondo è diviso in due aree maggiori, l’ovest con la democrazia diretta e libero accesso ad internet, China, Russia e il Medio Oriente con una dittatura Orwelliana e l’accesso ad internet sotto controllo
2020: inizio della terza guerra mondiale che durerà 20 anni”
2054: prima elezione mondiale in rete per un governo mondiale chiamato Gaia che verrà eletto”
Grillini, per ora la gente non vi supporta pienamente perché “intuisce” che qualcosa di losco c’è.. io e tanti altri faremo in modo che la gente SAPPIA perché non deve avere a che fare con il M5S.. o SPAZZATE VIA la gestione privatistica e massonica che avete sopra la testa, dimostrandoci di essere persone con le palle anche senza Grillo che è praticamente l’UNICO che può andare in televisione e che dà notorietà a tutti voi sconosciuti, o VI TIRATE INDIETRO dal movimento e supportate una causa più genuina..
ci sarebbe molto altro da dire, non credete.. documentazioni, dossier, audio, video.. didascalia in aggiornamento
Joe Fallisi
(articolo di Pietro Orsatti, da MicroMega 5/2010)
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